Mettere la propria personalità nello stile della casa. Storia di una originale ristrutturazione.

Quando Isabella, la proprietaria, mi ha aperto la porta, la prima cosa che mi ha colpito è stata una piacevole fragranza orientale provenire dall’interno. Come se vi fosse un’ulteriore demarcazione tra il freddo e anonimo pianerottolo condominiale, e l’intimità e la freschezza di quell’ambiente interno.
Una sensazione di freschezza che percepivo ovunque si posassero i miei occhi che in quel momento erano a caccia di immagini da immortalare.
La stessa freschezza la sentivo nella voce di Isabella quando mi raccontava della ristrutturazione appena terminata.

Ma c’era di più, di solito gli interventi che vado a documentare sono case acquistate da un nuovo proprietario che ha deciso di ristrutturare, in questo caso invece ero di fronte ad una persona che aveva deciso di cambiare casa senza cambiare la casa.

Infatti Isabella, come prima cosa, mi ha accompagnato verso la cucina, e, con una punta di orgoglio, mi ha fatto notare che i mobili della cucina che vedevo, erano i suoi vecchi contenitori completamente rinnovati.
Mobili che facevano parte dell’arredamento che aveva scelto quando era andata ad abitarvi molti anni prima.
E così, intanto che ascoltavo e fotografavo , Giulia, la nostra HomeRedesigner, mi mostrava sul cellulare alcune immagini della casa prima del nostro intervento.
Guardando quelle foto fatte prima dell’intervento, non potevo fare a meno di pensare che la casa attuale e quella precedente, sembrava appartenessero a due persone diverse, e tra e me pensavo di quanto possano cambiare i nostri gusti con il passare del tempo.

Alcune guide turistiche ben ordinate nella libreria mi hanno fatto intuire che Isabella fosse una viaggiatrice, come lei stessa mi ha poi confermato, aggiungendo di far parte di quelle persone per cui la vacanza è il viaggio stesso.

Credo che per alcune persone questo modo di vivere il viaggio si rifletta anche nel modo di affrontare i cambiamenti nella vita e nella loro casa. 

Forse, per Isabella, la decisione di trasformare la sua casa è derivata proprio dalla consapevolezza che se lei era cambiata anche la sua casa avrebbe dovuto rispecchiare l’evoluzione della sua personalità.

Laura Spadaro
Giulia Garnero

Laura Giulia  mi hanno confidato di essersi divertite tantissimo negli incontri di progettazione con Isabella, soprattutto quando bisognava decidere cosa mantenere dei vecchi arredi e cosa cambiare, integrare o trasformare.

Ma il merito del risultato finale è senz’altro della nostra cliente Isabella che, pur affidandosi alla professionalità di Giulia e Laura, ha contribuito con tutta la sua personalità all’evoluzione del progetto finale.

Alcune immagini della sua nuova casa.

Focus: Portare la propria personalità nello stile della casa.

Quanto più un ambiente riflette la nostra personalità quanto più è piacevole la nostra esperienza all’interno.
Credo che questo assioma possa essere condiviso dalla maggior parte delle persone .

Ma come si fa a delineare con sufficiente chiarezza la nostra personalità al fine di farla corrispondere a delle linee guida per lo sviluppo del progetto abitativo?

Per mia esperienza, credo che questo rappresenti uno degli sforzi maggiori per coloro che si accingono a creare , ristrutturare o trasformare la propria casa.

La questione si complica ancor di più quando si è in due persone con gusti e personalità molto diverse. Se poi si è un’intera famiglia la cosa si trasforma in un’impresa ciclopica.

Purtroppo, che io sappia, non esiste un metodo scientifico per risolvere questo problema, ma ci sono un paio di domande che possono aiutare a dipanare almeno la confusione iniziale.

• Desidero realmente rendere la mia casa allineata alla mia personalità oppure sono condizionato da “come dovrebbe essere” secondo qualche stile stereotipato?
• Quanto sento di potermi fidare del mio gusto estetico in riferimento all’habitat domestico?

La riflessione su queste domande aiuta a sgombrare la mente da preconcetti che potrebbero indurre a fare scelte incoerenti rispetto alla propria personalità. Inoltre, aiuta a comprendere in quale dei due quadranti ci collochiamo. Distinzione che, tengo a precisare, non è mai così netta, ma aiuta ad orientarsi.

I DUE QUADRANTI

  • Quadrante 1: Avere le idee molto chiare ed essere molto determinati su quello che vogliamo.
  • Quadrante 2: Sentirsi completamente confusi e bisognosi di essere guidati.

 

Entrambe le posizioni, in cui ci si possa ritrovare, possono essere pericolose perché:

Nel caso del Quadrante1 si tenderà a non accogliere suggerimenti da nessuno, con il rischio di commettere errori grossolani dovuti alla non conoscenza dei principi architettonici di base.

Nel caso del Quadrante 2 si tenderà a delegare totalmente il risultato finale ad altri, con il rischio di ottenere una casa non coerente con noi stessi e il nostro stile di vita.

Che ci si trovi in uno o nell’altro quadrante, il suggerimento che mi sento di offrire è di prendersi tutto il tempo necessario per lasciare maturare il proprio stile abitativo con l’aiuto di un professionista capace di far emergere e tradurre in design quello che già fa parte della propria personalità.

Uno dei punti che preferisco del nostro manifesto dice:

“VAI AL MANIFESTO HOME REDESIGN”

“Il redesign evolve alla sua stesura finale solo tramite una continua interazione cliente-progettista; la co-progettazione è alla base del metodo HOME REDESIGN.”

Per un viaggiatore, anche una semplice pittura caraibica diventa speciale, quando condensa in se l’esperienza di un intero viaggio.

Non ho osato chiedere a Isabella se sia questo il caso, ma mettere personalità in casa è anche questo.

Un ringraziamento speciale a Isabella da parte di tutto lo staff Home Redesign per averci dato modo di condividere questa storia.

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