Un piccolo tesoro nascosto

Ristrutturare una casa d'epoca
e scoprire un tesoro nascosto

Oggi vogliamo raccontarvi una storia un po’ diversa.

Una storia che ha come protagonisti due persone speciali: Chiara Jane, la nostra homeredesigner, grazie alla quale hanno preso forma centinaia di sogni, idee e progetti di tanti nostri clienti; ed  un uomo di elevata sensibilità  che chiameremo con il nome di fantasia “Paolo”.

Paolo è arrivato da noi perché  aveva acquistato un appartamento da ristrutturare in uno stabile liberty in Torino, uno di quei tanti appartamenti dei primi del Novecento sottoposti negli anni ad avventati ammodernamenti;

luoghi in cui quando vi entri per la prima volta senti forte il disagio dovuto al contrasto tra le linee morbide e gentili anticamente ricercate, e i toni forti e stridenti di interventi successivi.

Per Paolo quella era la casa in cui,  una volta terminati i lavori di ristrutturazione, avrebbe potuto godersi i tanto attesi momenti di pace al ritorno da un lavoro che lo teneva in auto per tanto e forse troppo tempo.

A Chiara Jane sono serviti diversi appuntamenti per delineare, anche se solo a tratti leggeri, il suo gusto estetico.

Sembrava che ogni proposta di soluzione dovesse essere prima intimamente elaborata e solo quando fosse risuonata armonicamente nel suo animo allora i suoi occhi avrebbero espresso un discreto entusiasmo che Lei aveva imparato a riconoscere.

CONSERVARE, CAMBIARE O INTEGRARE

Quando si ha di fronte una casa di quell’epoca, sorge il dilemma su quali siano gli elementi che apportano valore estetico, storico e a volte affettivo e quali invece possano rappresentare dei vincoli o distrazioni al fine del risultato atteso.

Paolo,  riguardo alla pavimentazione aveva le idee chiare: le cementine e il parquet a spina di pesce dovevano essere restaurati. Mentre era compito di Chiara Jane fare una proposta di nuovi materiali per le zone da rifare.

Insieme, hanno deciso per un parquet simile all’originale ma che non avesse la pretesa di sembrare tale: l’angolazione della posa e le aree di integrazione tra vecchio e nuovo suggeriscono volutamente un’idea di integrazione armonica.

LA BELLA SORPRESA

Ora, a lavori ultimati, possiamo definirla una bella sorpresa. Ma quando abbiamo scoperto in fase di cantiere che sotto uno spesso strato di intonaco si rivelavano frammenti di un vecchio affresco, il nostro primo pensiero è stato: “Se Paolo decide di riportarlo alla luce, questo cantiere non lo finiamo più!” E così è stato. Appena comunicata la notizia, Paolo, senza batter ciglio, ha subito incaricato Chiara Jane di occuparsi del recupero degli affreschi.

Sono serviti diverse settimane per recuperare completamente l’affresco che ora accoglie chi entra in quella casa. L’imprevisto  ha comportato un forte ritardo sulla chiusura del cantiere che a sua volta ha scombussolato tutto il reparto logistico.

Avremmo voluto terminare questo racconto mostrandovi la casa arredata con i mobili, i complementi e l’illuminazione, che Paolo e la nostra Chiara Jane avevano accuratamente scelto nelle tante ore passate insieme a progettare.

Ma questa volta lasciamo alla vostra vostra fantasia il risultato finale,  e così… ve la mostriamo spoglia,  nella sua essenziale eleganza.

Ringraziamo Paolo per averci dato modo di riportare al suo antico splendore questo piccolo tesoro del passato.

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